Patti successori: cosa sono, quando sono vietati e il patto di famiglia per decidere da vivi come dividere il patrimonio ereditario

Introduzione

Ti sei mai chiesto se in Italia è possibile stipulare un contratto che regoli già oggi come verrà distribuita l’eredità dopo la tua morte?

La risposta non è semplice come potrebbe sembrare. Il nostro ordinamento giuridico presenta infatti regole molto specifiche sui cosiddetti patti successori (anche contratti successori) che disciplinano l’eredità.

In questo articolo approfondiremo un tema cruciale per chiunque voglia pianificare la propria successione: quali contratti sono permessi e quali vietati quando si tratta di regolare l’eredità ancora in vita.

-leggi anche: Come fare un lascito testamentario: guida pratica e assistenza per scrivere il Tuo testamento

Cosa sono i patti successori? Definizione e divieto generale

I patti successori sono gli accordi che si prendono in vita circa un’eredità che ancora non è devoluta. Può riguardare un accordo tra chi vuol destinare i propri beni e qualcuno dei suoi eredi (patto successorio istitutivo) o anche un accordo tra futuri eredi sulla futura eredità (patto successorio dispositivo).

L’articolo 458 del codice civile stabilisce chiaramente:

È nullo ogni contratto col quale taluno dispone della propria successione

Ma cosa significa esattamente questa norma e perché il legislatore ha introdotto un divieto così categorico?

I patti successori sono accordi che hanno per oggetto diritti relativi a una successione non ancora aperta, cioè contratti stipulati quando il futuro defunto è ancora in vita.

In astratto possiamo distinguerne tre categorie:

  • Patti successori istitutivi: si tratta di contratti attraverso i quali una persona si impegna a nominare erede un determinato soggetto. Ad esempio, un accordo con cui Tizio promette a Caio di istituirlo erede nel proprio testamento. Questi patti sono nulli perché violerebbero il principio della revocabilità del testamento.
  • Patti successori dispositivi: sono accordi con cui un soggetto cede o promette di cedere a terzi i diritti che gli potrebbero spettare in una futura successione. Immaginiamo che Mario venda a Giuseppe i diritti che potrebbe avere sull’eredità del padre ancora vivente: tale contratto sarebbe nullo.
  • Patti successori rinunciativi: riguardano le convenzioni attraverso le quali un potenziale erede rinuncia preventivamente ai propri diritti successori. Ad esempio, un figlio che si impegna contrattualmente a rinunciare all’eredità paterna in cambio di un compenso immediato.

Le motivazioni del divieto sono profonde e toccano aspetti sia giuridici che etici:

  • Tutela della libertà testamentaria: garantire che chi fa testamento possa sempre modificarlo
  • Protezione morale: evitare che qualcuno abbia interesse economico nella morte altrui

Esempi pratici di patti successori vietati

Tra i patti successori, che la cassazione ha dichiarato nulli, rientra anche la transazione sull’eredità futura.

Infatti recentissimamente la Cassazione, con sentenza 5 gennaio 2024, n. 366, ha detto che è un patto successorio nullo anche:

la transazione conclusa da uno dei futuri eredi, allorquando sia ancora in vita il de cuius, con il quale egli rinunci ai diritti vantati, anche quale legittimario, sulla futura successione

In precedenza ha ritenuti nulli:

  • “l’accordo col quale i contraenti si attribuiscono le quote di proprietà di un immobile oggetto dell’altrui futura successione” (8/11/2022, n. 32855),
  • il patto con cui “due coniugi dispongano dei loro beni (o di una parte di essi) in favore dei loro rispettivi figli, per il tempo in cui avranno cessato di vivere, – nella specie stabilendo che l’accordo non potrà essere modificato senza consenso scritto manifestato da entrambi –“ (21/11/2017, n. 27624)
  • oppure “l’’accordo col quale i contraenti si attribuiscono le quote di proprietà di un immobile oggetto dell’altrui futura successione “mortis causa”, pattuendo di rimanere in comunione ai sensi dell’art. 1111, comma 2, c.c.” (15/07/2016, n. 14566)

Leggi anche: Quote di eredità: modalità di calcolo, tabella, diritti e limiti

Il Patto di famiglia: la principale eccezione al divieto

Nel 2006 il legislatore italiano ha introdotto una significativa eccezione al divieto dei patti successori: il patto di famiglia, disciplinato dagli articoli 768-bis e seguenti del codice civile.

Caratteristiche del Patto di famiglia

Il patto di famiglia consente all’imprenditore o al titolare di partecipazioni societarie di trasferire, già in vita, l’azienda o le quote sociali a uno o più discendenti. Si tratta di uno strumento fondamentale per il passaggio generazionale delle imprese.

Elementi essenziali del patto:

  • Soggetti: l’imprenditore (disponente), uno o più discendenti (beneficiari), i legittimari
  • Oggetto: azienda o partecipazioni societarie
  • Forma: atto pubblico notarile
  • Consenso: necessario accordo di tutti i legittimari

Vantaggi fiscali e successori

Il patto di famiglia offre notevoli vantaggi:

  1. Sottrazione dalla successione: i beni trasferiti non rientrano nell’asse ereditario
  2. Esenzione da collazione: non si applica l’art. 737 c.c.
  3. Protezione dall’azione di riduzione: tutela contro le azioni dei legittimari
  4. Agevolazioni fiscali: applicazione delle imposte come per le donazioni

Caso pratico: Un imprenditore con due figli vuole lasciare l’azienda al figlio maggiore. Attraverso il patto di famiglia può trasferirla immediatamente, garantendo al figlio minore un compenso equivalente e proteggendo l’azienda da future dispute ereditarie.

Limiti e criticità

Il patto di famiglia presenta alcune limitazioni significative:

  • Si applica solo ad aziende e partecipazioni societarie
  • Richiede il consenso di tutti i legittimari
  • Non consente la pianificazione di altri beni patrimoniali
  • Può creare squilibri familiari se non gestito correttamente

Strumenti per la pianificazione successoria

Dato il divieto generale dei patti successori, quali strumenti legali possono utilizzare coloro che vogliono pianificare la propria successione? Esistono diverse alternative, ciascuna con caratteristiche specifiche.

Le donazioni

Le donazioni in vita rappresentano uno strumento classico e molto utilizzato:

Vantaggi:

  • Trasferimento immediato della proprietà
  • Controllo dell’atto da parte del donante
  • Possibilità di riservare l’usufrutto
  • Pianificazione fiscale ottimizzata

Limiti:

  • Azione di riduzione da parte dei legittimari
  • Collazione in sede di successione
  • Revoca per ingratitudine o sopravvenienza di figli

Strategie avanzate:

  • Donazioni con riserva di usufrutto
  • Donazioni modali con oneri a carico del donatario
  • Donazioni indirette attraverso intestazioni fiduciarie

-approfondisci qui: Effetti delle donazioni sull’eredità: differenza tra donazioni dirette e indirette, esempi pratici e la rilevanza del patto fiduciario

Caso limite: il mandato “post mortem”

Per i giudici è invece valido il mandato conferito ed accettato durante la vita del mandante ed avente per oggetto un incarico (anche se di contenuto patrimoniale) da eseguirsi dal mandatario dopo la morte del mandante e per conto di questo.

Si tratta del c.d. mandato post mortem. che può riguardare, ad es., l’incarico di far costruire una tomba di famiglia dove tumulare la salma del defunto o, più in generale, la propria sepoltura (Cassazione, sentenza del 23/5/2006, n. 12143).

Costituisce valido mandato post mortem (Cassazione, 29/04/2006, n. 10035):

l’atto di iscrizione a società di cremazione, lecito e vincolante per gli eredi

Tuttavia è necessario che in questo modo non si tenti di aggirare il divieto di patti successori.

Deve quindi negarsi validità ad un mandato contrattuale che, in qualsiasi forma e modo, comporti, attraverso l’esecuzione da parte del mandatario dopo la morte del mandante, una trasmissione di beni patrimoniali, inerenti all’eredità, a favore di terze persone.

-leggi ancheDonazioni esentasse? La recente sentenza n. 7442 del 20/3/2024 

Deroghe al divieto di patti successori: altre ipotesi lecite

Sempre tra i patti ammessi, la Cassazione, con ordinanza 9/1/2024, n. 722, ha incluso:

l’impegno assunto da fratelli, d’intesa con i genitori, di procedere a forme di conguaglio o compensazione per la differenza di valore dei beni loro donati in vita dai genitori non viola il divieto di patti successori previsto dall’art. 458 c.c., in quanto non viene ad investire i diritti spettanti sulla futura successione mortis causa del genitore

Si tratta dei cosiddetti patti di conguaglio (o di compensazione) tali per cui il defunto (mentre è ancora in vita) stabilisce che un suo determinato credito (o debito) sia compensato con un rispettivo debito (o credito) di un altro soggetto che sarà chiamato all’eredità. 

Inoltre è stato ritenuto valida da Cassazione, 24/05/2021, n. 14110:

una scrittura privata con cui il padre si era impegnato a custodire e gestire, possibilmente incrementandone il valore, una collezione di opere d’arte con l’obbligo di non farne subire un decremento e di non spossessarsene, a fronte della contestuale assunzione dell’obbligo, da parte dei figli, di corrispondergli una rendita vitalizia 

In questo caso si tratta di un patto di gestione e custodia di un’universalità di beni mobili (una collezione di opere d’arte) che è stato ritenuto valido ed efficace. 

Il Trust 

Pur non essendo disciplinato dal diritto italiano, il trust è riconosciuto dalla Convenzione dell’Aja e utilizzabile per la pianificazione successoria:

Funzionamento:

  • Il settlor (disponente) trasferisce beni al trustee (amministratore)
  • I beneficiari ricevono i vantaggi secondo le disposizioni del trust
  • Segregazione patrimoniale: i beni sono separati dal patrimonio del trustee

Applicazioni:

  • Protezione patrimoniale da creditori
  • Pianificazione fiscale internazionale
  • Tutela di soggetti deboli (minori, disabili)
  • Gestione di patrimoni complessi

La soluzione legale per la successione dell’imprenditore: il patto di famiglia 

Il codice ha infine ammesso il patto di famiglia, regolato nell’art. 768 bis c.c., con il quale l’imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l’azienda, e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti.

Chi riceve i beni deve conguagliare gli altri futuri eredi a meno che non rinuncino. Perché sia certa la volontà di questa attribuzione, il patto di famiglia deve essere concluso per atto pubblico notarile.

Infatti in questo modo un solo futuro erede riceve una ricchezza particolarmente importante mentre agli altri vanno solo conguagli che magari non sono adeguati. La presenza del notaio serve quindi ad essere certi che le parti si rendano conto dell’importanza dell’atto che stanno concludendo.

-approfondisci qui: Eredità aziendale e Patto di Famiglia: guida completa alla successione dell’imprenditore

Errori da evitare

L’esperienza professionale evidenzia alcuni errori ricorrenti:

Errori tecnici

  1. Sottovalutazione della legittima: donazioni eccessive che violano i diritti dei legittimari
  2. Forma inadeguata: atti non conformi ai requisiti legali
  3. Conflitto tra strumenti: contraddizioni tra testamento, donazioni e altri atti
  4. Mancata considerazione fiscale: scelte che comportano imposte eccessive

Errori relazionali 

  1. Mancanza di comunicazione: non informare la famiglia delle decisioni
  2. Trattamento ineguale: disparità non giustificate tra gli eredi
  3. Imposizione di scelte: non considerare le inclinazioni dei successori
  4. Trascuratezza emotiva: sottovalutare l’impatto psicologico

Prevenzione e soluzioni 

Per evitare questi errori è fondamentale:

  • Consulenza specializzata: affidarsi a professionisti competenti
  • Approccio multidisciplinare: coinvolgere avvocati, notai, commercialisti
  • Comunicazione familiare: dialogo aperto sulle scelte successorie
  • Documentazione accurata: conservazione di tutta la documentazione

Conclusioni

La pianificazione successoria in Italia presenta sfide significative ma anche opportunità interessanti per chi sa navigare correttamente tra divieti e strumenti consentiti.

Punti chiave da ricordare:

  • Il divieto generale dei patti successori rimane fermo, ma esistono eccezioni e strumenti alternativi efficaci
  • Il patto di famiglia rappresenta l’eccezione più importante per imprenditori e soci
  • Donazioni e trust  offrono soluzioni flessibili per diverse esigenze
  • La pianificazione anticipata e graduale è essenziale per il successo dell’operazione
  • L’assistenza specializzata è indispensabile per evitare errori costosi

Stai pensando di pianificare la tua successione o hai dubbi sulla validità di accordi già stipulati?

Non lasciare nulla al caso. Contatta lo Studio Legale Ticozzi Sicchiero & Partners per una consulenza specializzata: i nostri esperti in diritto successorio sapranno guidarti verso la soluzione più adatta alle tue esigenze, nel pieno rispetto della normativa vigente.

FAQ – domande frequenti

  1. È possibile fare un contratto per regolare l’eredità mentre si è ancora in vita?

    In Italia vige un divieto generale dei patti successori secondo l’art. 458 c.c. Tuttavia esistono eccezioni come il patto di famiglia per aziende e quote societarie, oltre a strumenti alternativi come donazioni, trust e polizze vita

  2. Cos’è il patto di famiglia e quando si può utilizzare?

    Il patto di famiglia permette all’imprenditore di trasferire già in vita l’azienda o le partecipazioni societarie ai discendenti. È necessario l’accordo di tutti i legittimari e la forma dell’atto pubblico notarile

  3. Cosa succede se ho firmato un patto successorio vietato?

    Il contratto è nullo per legge con effetti retroattivi. La nullità può essere fatta valere da chiunque vi abbia interesse e non si prescrive mai. È possibile ottenere la restituzione di quanto eventualmente pagato

  4. Quali alternative esistono ai patti successori per pianificare l’eredità?

    Le principali alternative sono: donazioni (anche con riserva di usufrutto), trust patrimoniali, mandato post mortem e naturalmente il testamento per le disposizioni di ultima volontà

  5. Come posso proteggere l’azienda di famiglia dalle dispute ereditarie?

    Il patto di famiglia è lo strumento principale, ma si possono utilizzare anche holding familiari, trust, e clausole statutarie specifiche per società. È essenziale una pianificazione anticipata con consulenza esperta

  6. Qual è la differenza tra donazione e patto successorio?

    La donazione è un contratto valido che trasferisce immediatamente la proprietà, mentre il patto successorio è vietato perché regola diritti su una successione non ancora aperta. La donazione può essere soggetta a collazione e riduzione

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